La Foresta
Nell'anno 1007 l’imperatore Enrico II detto il Santo, donava al Vescovado bavarese di Bamberga la Foresta di Tarvisio. Per più di sette secoli la Foresta fece parte del principato tedesco, poi, nel 1759 fu acquistata da Maria Teresa d'Austria. Pervenuta al Demanio Italiano in forza della pace con l'Impero Asburgico, dopo la Grande Guerra, dieci anni più tardi, con il Concordato del 1929, fu affidata insieme ad altri patrimoni al Fondo per il Culto, per aver fatto parte dei fondi di religione austriaci. Oggi, il Fondo Edifici di Culto, erede del precedente Fondo, dal 1985, con la revisione dei Patti Lateranensi, amministra con attenzione e oculatezza questa meravigliosa area boschiva di circa 24.000 ettari ai piedi delle Alpi Giulie. Già soltanto la semplice evocazione delle vicende storiche che toccarono la Foresta richiama la sua identità ed il suo destino di terra di frontiera, e la colloca nella parabola millenaria compiuta dal continente europeo dal disgregarsi di grandi unità politico-religiose, come il Sacro Romano Impero e quello mitteleuropeo dell'Austria, alla grande frattura del secondo dopoguerra. La cura e la promozione di questo patrimonio è affidata al Ministro dell'Interno attraverso il suo Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, nel quale trova posto la Direzione Centrale che amministra appunto il Fondo Edifici di Culto.